Sardegna: Ares apre il nuovo corso della Sanità
Dal 1° gennaio 2021 una nuova centrale per gli acquisti in Sanità della Sardegna, dotata anche di competenze in tema di Hta. Almeno un anno per una transizione completa. L’opinione di Antonello Podda, direttore del dipartimento di Gestione Accentrata Acquisti Ats Sardegna.
La Regione Sardegna ha nuovamente riorganizzato le aziende sanitarie. Siamo in piena fase di cambiamento istituzionale. Nell’arco di tre anni gli schemi sono cambiati schemi due volte: da otto a una, da uno a nove aziende. Nel 2016 c’è stata una riforma con decorrenza 1 gennaio 2017 che incorporò in un’unica azienda denominata Ats le otto Asl regionali (Sassari 1, Gallura 2, Nuoro 3, Ogliastra 4, Oristano 5, Medio Campidano 6, Sulcis 7, Cagliari 8). Poi nel 2020 è stata approvata una riforma che le ricostituisce, aggiungendo una nona realtà: “Ares” – Azienda regionale della Salute – che avrà vita dal 1° gennaio 2021 e fungerà anche da centrale di committenza per tutte le aziende sanitarie della Regione.
Vediamo in dettaglio di che si tratta e cosa cambia per la Sanità della Sardegna con Antonello Podda, direttore del dipartimento di Gestione Accentrata Acquisti Ats Sardegna.
Dottor Podda, con la nuova Ares ci sarà una vera e propriacentralizzazione degli acquisti in Sardegna?
In realtà in Sardegna abbiamo già una nostra centrale degli acquisti denominata CAT Sardegna. Quindi questa nuova realtà raddoppia la centralizzazione degli acquisti.
In che senso?
Mentre le “normali” centrali appaltanti hanno un privilegio per le funzioni che sono state definite attraverso un Dpcm e poi operano in modo più o meno esteso a seconda dei mandati ricevuti dalla singola Regione o dalle aziende sanitarie, nel nostro caso l’Ares si aggiunge alla centrale di committenza già esistente.
In Sardegna la Sanità rappresenta circa il 60 per cento del bilancio regionale e le aziende sanitarie sono di gran lunga la principale parte committente. Al punto che la centrale di committenza CAT Sardegna è occupata per in gran parte dagli acquisti in ambito sanitario. La nuova Ares ha quindi come mission anche quella di accorpare tutti gli acquisti della Sanità regionale che non siano delegati per Dpcm ai Soggetti Aggregatori.
Qual è la natura di questa centrale di acquisto?
Non si tratta di un ente tecnico esterno. È stata costituita una vera e propria azienda con un suo direttore generale e un suo direttore amministrativo e sanitario. Per intenderci, se dovessimo fare un paragone, potremmo dire che assomiglia all’Azienda Zero del Veneto con le opportune personalizzazioni.
Ares erediterà le attività attualmente in capo ad ATS, che conseguentemente sparirà. Ci sarà uno scorporo delle attività di quest’ultima, che andranno in parte affidate ad Ats e in parte alle Asl.
Questa nuova distribuzione di attività riguarderà sia beniche servizi?
Si riferirà proprio a tutto: lavori, beni, servizi.
Ma i compiti saranno diversi…
Ares avrà competenza anche per le altre aziende diverse dalle Asl.
Mentre Ats era un soggetto aggregante delle attività delle otto Asl che accorpava tutte le loro esigenze, le altre aziende (Azienda ospedaliero-universitaria di Cagliari e Sassari, Azienda di rilievo nazionale ed alta specializzazione Brotzu e Areus-Azienda regionale dell’emergenza e urgenza della Sardegna) non erano comprese nell’attività di Ats se non su delega specifica per singole gare. Ares invece per legge opererà come centrale di committenza per tutte le aziende sanitarie. L’idea sembra essere quella di lasciare alle singole aziende una capacità di spesa entro una certa soglia, delegando tutto il resto ad Ares.
Ci sarà sicuramente una divisione di competenze per importo. La soglia che determinerà questa distinzione, però, non è ancora stata definita.
Parlando di farmaci e dispositivi medici, quali saranno ilmetodo di valutazione e gli aspetti tecnici adottati?
Per legge Ares avrà anche competenza in tema di Hta (health technology assessment), a servizio degli acquisti. In ATS questa attività venne formalizzata nel 2018, ma è riuscita a prendere piede solo da quel periodo e non è ancora strutturata come in altre Regioni.
Quali saranno i tempi perché Ares vada a regime?
Facendo tesoro dell’esperienza dell’accorpamento delle Asl in ATS – la sua struttura attuale ha avuto decorrenza nel marzo 2018, cioè 15 mesi dopo la sua formale istituzione – possiamo stimare che ragionevolmente saranno necessari 12 mesi di transizione tra l’era Ats e quella Ares.