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Teleriabilitazione: vantaggi e linee guida

Scritto da Fabio Tedone

Il 20 Novembre 2021 è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni il documento “Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni e servizi di teleriabilitazione da parte delle professioni sanitarie” . Il documento inquadra la teleriabilitazione come la “erogazione a distanza di prestazioni e servizi intesi ad abilitare, ripristinare, o comunque migliorare, il funzionamento psicofisico di persone di tutte le fasce di età, con disabilità o disturbi, congeniti o acquisiti, transitori o permanenti, oppure a rischio di svilupparli”. Secondo la precedente definizione, la teleriabilitazione, come sottocampo della telemedicina , supporta il paziente nel ricevere, presso la propria abitazione, terapie e indicazioni inerenti il suo percorso riabilitativo.

I vantaggi della teleriabilitazione

Questa modalità di assistenza permette di coprire una grande varietà di ambiti applicativi come ad esempio quello motorio, cognitivo, neuropsicologico, occupazionale, logopedico, del comportamento, cardiologico, polmonare, con efficacia dimostrata sia nella popolazione adulta che in quella pediatrica . In questi contesti, la teleriabilitazione non si limita a garantire la continuità delle cure fuori dall’ambiente ospedaliero, ma contribuisce a migliorare l’intervento riabilitativo stesso. In particolare, grazie alla tecnologia, ai sensori, alla robotica e all’intelligenza artificiale, la teleriabilitazione permette di ottenere i seguenti vantaggi:

  • Aderenza: consentendo di ridurre le distanze, la teleriabilitazione può permettere all’utente di raggiungere strutture specialistiche senza doversi spostare da casa propria e senza pesare sul caregiver. Questo non solo migliora la qualità di vita della persona, ma potrebbe avere anche un impatto positivo sull’aderenza al trattamento che spesso risulta molto bassa (20%-40%) .
  • Accesso: eliminando le distanze, chiunque può accedere al trattamento più indicato, rendendo così più democratico l’accesso alle cure. Inoltre, la letteratura oltreoceano ha ampiamente dimostrato che un trattamento di teleriabilitazione è più economico e, in quanto tale, permette la presa in carico di un maggior numero di assistiti .
  • Personalizzazione e monitoraggio: grazie all’uso di sensori e all’implementazione dell’intelligenza artificiale è possibile raccogliere una gran moltitudine di dati quali valori biometrici, scelte comportamentali di interazione, espressioni facciali, movimento del corpo. Questi dati sono raccolti sia durante gli interventi erogati sotto la supervisione del terapeuta ma anche durante le sessioni svolte in modo asincrono e autonomamente dal paziente. In questo modo il terapeuta ha la possibilità di raccogliere molte più informazioni rispetto il percorso riabilitativo, rendendo più facile e accurata la personalizzazione del trattamento e migliorandone gli esiti .

Dunque è evidente che questi vantaggi, non solo migliorano la qualità di vita del paziente e la sua aderenza alla terapia ma oltretutto facilitano e rendono più mirata l’azione del professionista sanitario. Quest’ultimo, infatti, attraverso l’automazione dei processi burocratici e amministrativi, il supporto alle decisioni tramite una raccolta dati più ampia e strutturata, la possibilità di seguire in maniera asincrona i pazienti più autonomi dedicando invece più tempo a coloro che necessitano maggior attenzione.

Le linee guida della teleriabilitazione

Per raggiungere questi vantaggi il sistema di teleriabilitazione deve essere strutturato per garantire il raggiungimento di obiettivi ben definiti e misurabili. In altre parole è cruciale che tali prestazioni e servizi siano scientificamente validi e progettati in conformità ai principi generali e metodologici della telemedicina, come stabilito dalle linee guida nazionali : l’idoneità, la modalità di trattamento, la privacy e la responsabilità.

L’idoneità del paziente

Il primo elemento da tenere presente è l’idoneità del paziente. È importante valutare le sue esigenze specifiche e la sua predisposizione al trattamento da remoto, così come le competenze digitali e le abilità nell’uso delle piattaforme digitali. Anche le condizioni ambientali e familiari (come spazi, connessione di rete, autonomia, supporto del caregiver, …) sono elementi da tenere in considerazione nel momento in cui si inserisce un paziente in un programma di teleriabilitazione. Infine, un ultimo aspetto da valutare è la possibilità di sviluppare disabilità o disturbi transitori e/o permanenti, che quindi diventano motivo di esclusione dal trattamento a distanza.
Sebbene l’idoneità del paziente dovrà essere stabilita caso per caso, è importante che le prestazioni di teleriabilitazione siano inquadrate all’interno del Progetto Riabilitativo Individuale (PRI), del Piano di Trattamento Individuale (PTI) e del Progetto di Assistenza Individuale (PAI), al fine di facilitare la valutazione di idoneità.

La modalità di trattamento

Definita l’idoneità di un paziente a un programma di teleriabilitazione, si potrà procedere con la definizione degli obiettivi, individuando la tipologia di modalità di trattamento più idonea (sincrona, asincrona o mista), definendo la frequenza e durata delle sessioni e dell’intervento riabilitativo e prevedendo una fase di verifica degli outcome funzionali e assistenziali . È in questa fase che i professionisti sanitari dovranno valutare quali contenuti, tecniche e attrezzature usare per l’intervento riabilitativo.

Sicurezza dei dati e privacy

Gli ultimi due elementi indicati dal documento nazionale sono quelli legati alla privacy dei dati e alla sicurezza del paziente durante l’erogazione.
In merito alla sicurezza dei dati, i sistemi di teleriabilitazione, come un qualsiasi sistema di telemedicina, devono essere conformi alle norme sulla privacy e devono essere garantiti da sistemi di cybersecurity.
In merito alla sicurezza del paziente e al ruolo del professionista durante l’erogazione, il documento nazionale specifica che la responsabilità sanitaria è quella prevista dalle norme vigenti per l’erogazione di prestazioni in telemedicina, secondo quanto previsto dall’accordo Stato, Regioni e Province Autonome del 17 dicembre 2020 (repertorio atti n.215/CSR).
Detto in altri termini, è il professionista sanitario che deve verificare le condizioni per garantire la sicurezza del paziente. Pertanto, il professionista deve essere formato circa le linee guida o le buone pratiche disponibili in telemedicina, nonché le norme legislative e deontologiche proprie delle professioni sanitarie, compresi i documenti di indirizzo bioetico, in aggiunta alle normative e agli eventuali requisiti specifici dell’ente sanitario di appartenenza riguardo l’accesso, la raccolta e l’archiviazione dei dati sanitari dei pazienti. A tal fine è previsto che i pazienti forniscano il consenso alle attività di teleriabiltazione e al trattamento dei propri dati, secondo le indicazioni delle norme vigenti.

Le responsabilità degli operatori sanitari

Le responsabilità in capo agli operatori sanitari non sono esclusivamente quelle sanitarie ma anche quelle formative. Le linee guida nazionali infatti specificano che, in linea con i principi metodologici della telemedicina, i professionisti sanitari abilitati a erogare prestazioni di teleriabilitazione devono essere adeguatamente informati, formati e addestrati all’impiego dei sistemi di teleriabilitazione. Pertanto è responsabilità dell’operatore assicurarsi di essere adeguatamente formato circa l’uso dei sistemi e la risoluzione di eventuali problemi correlati al proprio ruolo o alla sicurezza del paziente durante l’erogazione della teleriabilitazione.

Le responsabilità delle strutture sanitarie

Anche le strutture sanitarie non sono esenti da responsabilità durante un percorso di teleriabilitazione. Se gli operatori sanitari sono responsabili della propria formazione, le strutture sanitarie di riferimento hanno il compito di verificare che i Piani di Formazione Aziendale siano sufficientemente adeguati. Le strutture sanitarie, pubbliche e/o private, devono inoltre essere accreditate per l’erogazione di interventi di teleriabilitazione. A tal proposito, le linee guida nazionali specificano che, per l’accreditamento, si considerano i requisiti di autorizzazione, accreditamento e contrattualizzazione usuali per l’erogazione delle prestazioni ambulatoriali in modalità tradizionale, ai quali si aggiungono ulteriori requisiti tecnici e organizzativi specifici della telemedicina. Tra i requisiti aggiuntivi, oltre la formazione del personale e la privacy dei dati come già descritto, viene indicata l’esigenza della designazione di un Direttore/Responsabile Sanitario per garantire gli standard di servizi e quella dell’identificazione di un responsabile di gestione e manutenzione delle tecnologie.

Altro requisito importante riguarda la manutenzione e l’assistenza. I sistemi di teleriabilitazione e le modalità operative devono garantire la tracciabilità della manutenzione, dei collaudi e dei controlli di sicurezza previsti dalla normativa. Allo stesso tempo, per garantire la continuità del servizio, è necessario che sia previsto un servizio di assistenza tecnica che possa intervenire tempestivamente da remoto, in struttura o al domicilio del paziente. Infine, se le prestazioni di teleriabilitazione utilizzano hardware e/o software particolari, questi devono essere inquadrati come dispositivi medici.

La teleriabilitazione quindi promette importanti vantaggi per il professionista sanitario e per il paziente e il documento nazionale intende promuovere l’implementazione di sistemi di teleriabilitazione definendo delle linee guida in continuità con quanto già stabilito per la telemedicina. Oltre ai vantaggi precedenti, la teleriabilitazione presenta comunque dei limiti che richiedono di essere superati.

Limiti e sfide della teleriabilitazione

Il limite principale della teleriabilitazione è legato al fatto che una parte della popolazione non dispone di un accesso alla rete o non dispone di un accesso adeguato. Questo è un elemento ad alto impatto, che può configurare una discriminazione. Non solo, ma i sistemi tecnologici sono in continua evoluzione e richiedono comunque un’adeguata formazione dei pazienti.   Inoltre, il venir meno di un contatto di persona con il terapista può portare a una minore motivazione e quindi a un trattamento del tutto inefficace.

Progettare sistemi di teleriabilitazione in grado di mitigare i precedenti limiti è quindi fondamentale per garantire un uso capillare e utile della teleriabilitazione.

A tal fine, Helaglobe nei suoi progetti sta lavorando per implementare diverse tecniche per mantenere alta la motivazione del paziente:

  • l’uso di sistemi di gamification per migliorare l’ingaggio del paziente;
  •  la progettazione di sistemi interattivi basati sul riconoscimento di emozioni e sentimenti per stabilire relazioni empatiche;
  •  lo sviluppo di algoritmi di monitoraggio e analisi dati in grado di restituire feedback accurati, in tempo reale e personalizzati.

Per approfondire scrivi a digital.medicine@helaglobe.com

Referenze

https://d1zl7bkpoemuu6.cloudfront.net/wp-content/uploads/2022/01/02115942/teleriabilitazione-Ministero-della-Salute.pdf

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